mercoledì 20 agosto 2008

Un tema scottante: le protezioni. La situazione in Italia e nel mondo.

Oggi vogliamo parlare di un argomento che ci sta molto a cuore per tutti i ciclisti che praticano downhill (che facciano gare o meno) e per tutti gli appassionati freerider: le protezioni per il corpo umano.
Ci sono protezioni di tutti i tipi, ovviamente casco (modelli ad hoc per la pratica della DH), ma anche pettorina, ginocchiere, neck brace, gomitiere, mascherina ed ancora paracosce, paramalleoli ed altre ancora. In commercio troverete prodotti di tante case produttrici che hanno sfruttato l'esperienza delle moto, ma anche dello snowboard o della stessa MTB, che hanno sviluppato e migliorato con il passare degli anni delle protezioni che effettivamente funzionano. E di questo siamo molto contenti visto che recentemente un nostro atleta ha potuto constatare con la propria schiena quanto efficace sia un paraschiena di buona qualita'.

Purtroppo alcuni top riders in giro per il mondo non sono obbligati dalle proprie federazioni ad indossarle, eccezion fatta per il casco, e quindi spesso vediamo alcuni di loro sfrecciare in mezzo a rocce viscide, alberi o salti enormi, incuranti di quello che una caduta potrebbe provocare.

In Italia fortunatamente la FCI obbliga i piloti di tutte le categorie ad indossare le protezioni, anche se per gli agonisti gomitiere e pettorina non sono obbligatori (ma lo e' il paraschiena) e quindi possiamo ritenerci fortunati che non si ponga neanche il problema durante tutto il weekend della gara. Ci rivolgiamo anche a coloro che praticano il freeride.

E' un argomento che riveste molta importanza per l'Ancillotti Team e vogliamo sensibilizzare tutti coloro che invece pensano che siano solo degli oggetti fastidiosi.
Appena possibile torneremo sull'argomento in maniera piu' approfondita.